Il cemento armato e il cemento armato precompresso, come l'acciaio, non bruciano; sono materiali di Classe A. Hanno anche una bassa conducibilità termica, che garantisce un certo grado di resistenza al fuoco. Apparentemente, non dovrebbe essere necessario aumentare la resistenza al fuoco del cemento armato.

Allora perché una struttura in calcestruzzo crolla in un incendio?

Perché la naturale resistenza al fuoco di solito non è sufficiente.  L'alta temperatura generata dall'incendio penetra profondamente nel calcestruzzo, raggiungendo le barre di armatura. Quando l'acciaio dell'armatura raggiunge la sua temperatura critica, la struttura crolla.

Questo processo accelera con la perdita dell'acqua di cristallizzazione che porta alla frammentazione e allo sgretolamento della superficie del calcestruzzo, riducendo drasticamente il copriferro fino ad esporre l'armatura alle fiamme.

Nella maggior parte dei casi, gli edifici più recenti non richiedono alcuna protezione antincendio aggiuntiva perché lo spessore di copriferro esistente offre un isolamento sufficiente per mantenere le barre di rinforzo sotto la temperatura critica per tutto il tempo necessario.

La maggior parte degli edifici costruiti fino agli anni Ottanta necessitano invece di un aggiornamento della resistenza al fuoco.

Il rimedio consiste nell'applicazione di materiali protettivi, come intonaci e lastre isolanti o prodotti all'avanguardia come AITHON A90H.

Gli intonaci per la protezione dal fuoco hanno origine dal calcestruzzo che veniva spesso utilizzato per proteggere dal fuoco gli impianti industriali e per rivestire le travi in acciaio fino a circa la metà del ventesimo secolo.

Gli intonaci alleggeriti hanno progressivamente sostituito il calcestruzzo spruzzato, che era economico e resistente, ma difficile da applicare. Oggi, gli intonaci alleggeriti rimangono materiali relativamente economici per la protezione antincendio delle strutture, sebbene il costo della manodopera possa far lievitare i costi di questi lavori, poiché l'applicazione è lenta, devono essere applicati in diversi strati e sono comunque adatti ad ambienti asciutti e dove le strutture non sono soggette a vibrazioni.

Inoltre, al termine dell'applicazione è necessaria un'onerosa pulizia degli ambienti a causa dello spargimento dei residui, e le superfici protette non sono esteticamente gradevoli, richiedendo spesso l'aggiunta di un controsoffitto.

Le lastre di calcio silicato o cartongesso REI rappresentano una scelta tradizionale per aumentare la resistenza al fuoco del cemento armato, e sono facili da applicare su grandi superfici piane. Tuttavia, presentano delle sfide durante la ristrutturazione di edifici in calcestruzzo esistenti, dove è solitamente presente una fitta rete di impianti tecnici.  Rimuovere tutti gli impianti per consentire l'applicazione delle lastre è spesso una soluzione non praticabile e comunque aumenta molto il costo dell'operazione.

Anche installazione attorno alle travi può essere complessa, rendendo questa soluzione generalmente la più costosa.

La progettazione ingegneristica antincendio per strutture in calcestruzzo consiste in una valutazione delle superfici esposte al fuoco, nel calcolo della distribuzione della temperatura all'interno dell'elemento di calcestruzzo a intervalli di tempo definiti, e nel calcolo della resistenza sulla base delle temperature raggiunte da ogni componente dell'armatura.

Per garantire che le armature di acciaio non raggiungano mai la temperatura critica, è necessario garantire una distanza assiale nominale minima (NAD) dalla superficie esposta al fuoco.

La distanza assiale nominale è la somma del copriferro e del raggio della barra di rinforzo. L'Eurocodice 2 (EN 1992-1-2) specifica il metodo di calcolo della distanza assiale nominale minima per ogni elemento strutturale per ogni classe di resistenza al fuoco richiesta.

Il primo problema in tutti i progetti di ristrutturazione è definire il punto di partenza, che significa calcolare nel dettaglio la resistenza al fuoco esistente delle strutture in calcestruzzo e verificare l'affidabilità del substrato che deve supportare il sistema di protezione antincendio.

Ecco perché il nostro approccio consiste nel fornire:

• Specifiche di restauro del calcestruzzo
• Test di adesione/coesione tra intonaco e substrato di calcestruzzo o muratura o tra vecchie pitture e il substrato a cui sono applicati, per verificare che siano un supporto adatto all'applicazione della pittura intumescente..
  Vengono eseguiti test di trazione o altri tipi di test, a seconda del substrato.
• Indagine dettagliata delle strutture basata su mappatura termica, per una valutazione precisa del livello di resistenza al fuoco esistente e il calcolo esatto delle quantità di AITHON A90H necessarie per l'aggiornamento della resistenza al fuoco.
• Personale addestrato approvato da AITHON gestisce l'applicazione, garantendo la conformità e la verifica dello spessore tramite certificazione di terze parti.
• Il servizio viene completato dal rilascio della  valutazione strutturale di resistenza al fuoco necessaria all'asseveramento dell'edificio.

Questi servizi sono forniti da IDF, un'eccellenza italiana nell'ambito dell'ingegneria antincendio con competenze a livello globale, e una particolare eserienza nel campo dei cementi armati.